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venerdì 12 giugno 2020

7/ aggiornamenti n.2

Son passati ben quattro mesi dal mio ultimo post e di acqua sotto ponti ne è passata.
A parte la pandemia mondiale economica-politica che è costata la vita a tanti connazionali ( così dicono) e che è in comune con tutti gli abitanti del pianeta, a me sono successe ulteriori eventi che non solo  mi hanno provata, ma anche segnata per certi tratti in maniera irreversibile.
Cito gli eventi in ordine di accadimento spazio temporale, psico-emozionale.

  • fine gennaio, trovo lavoro (come da vecchio post) presso parente inaffidabile (lo sapevo fin dall'inizio), ma causa bisogno di sopravvivenza e autonomia, mi faccio usare, umiliare, maltrattare, con stipendio e tempo che nemmeno una ventenne analfabeta avrebbe portato a casa con tanta grazia e denti stretti.
  • fine febbraio, viene a mancare uno zio che da sempre ho creduto essere per lui una persona speciale (da come per anni mi aveva convinto con la sua parlantina), ma in realtà per soli suoi comodi ero quello che era il suo umore nei vari momenti del suo vivere: semplicemente quindi, una delle tante persone con cui fare l'opportunista.  Egli andando incontro alla fine, lascia ai suoi figli  un nostro segreto, svelato e ben dettagliato, riguardante un debito economico che avevo nei suoi confronti. Secondo me per il legame e l'affetto sincero che sempre lui sapeva gli donavo poteva evitare e o quanto meno evitare come lo ha fatto, fosse solo per definirsi davvero generoso e non penosamente venale. Lui per quei soldi povero non sarebbe restato e come lui così i suoi figli. Soldi che tra l'altro non gli avevo mai negato, attendevo solo un lavoro valido per poterli restituire. Ho pianto molto per lui, salvo poi pentirmi dopo aver saputo il modo in cui ha svelato il debito ai suoi figli e l'umiliazione che ho dovuto provare nel dovermi giustificare con loro avidi e in cerca di denaro ovunque. Godimento che lui, il morto, avrebbe provato da vivo, carnale e materialista come era, nel vedermi in quella difficoltà in cui lui per vergogna forse non mi aveva mai messo. Ho provato disgusto, dolore fisico, ansia, oscurità e negatività, desiderio di dimenticare lui, la sua casa e i suoi figli, dolore per quello che ho dato. Incapacità di perdonarlo e di vomitare tutte le sue verità ai diretti interessati, fregandomene della sua dipartita. Tutt'ora mentre scrivo provo disgusto.
  • inizio mese di marzo in piena pandemia, mi viene sospeso il lavoro che non riprenderà fino all'apertura delle regioni, che comunque tutt'ora non riprende, che sicuramente non riprenderà più o riprenderà quando ne avro' un'altro che gli porteranno (titolare) all'orecchio così sara' finito con giustificazione da Ponzio Pilato..
  • inizio mese di aprile un secondo lutto ancora più vicino, che inaspettatamente mi riporta al lutto più intimo di mio padre, la paura di una genetica che ti fa finire all'improvviso, gli affetti forti messi alla prova con cui sono cresciuta a causa di cio' che ci si ritrova a gestire dopo  la dipartita della persona.
  • maggio e giugno: vita tra nipoti, annullamento totale di me senza nulla che mi possa appartenere, la continua umiliazione indiretta di non avere un lavoro, un'autonomia e la tristezza del perpetuo fallimento di ogni mia idea, voglia di fare e di essere, chi, boh, forse merda. Il vuoto, il nulla (c/c, emozione, desiderio, progetto) nelle lunghe passeggiate solitarie con la mia amica e i suoi cani.

Con la fine  della pandemia  cose piu' leggere, ma sempre poco soddisfacenti.  

  • Il ritorno di ex frequentatore ossessionato da cio' che ancora non ha avuto e ha avuto per poterlo riavere. 
  • Maggiore frequenza di M., sopratutto anzi unicamente per parlare di sesso di cio' che vorremmo e cio' che è stato e o  poteva essere che non e' stato.
  • Il mio ex che mi chiama  invita, sparisce, e mi fa girare i coglioni.. 
  • Voglia di mandare affanculo tutti, tutto e scomparire come nei film americani, per poi forse ritornare famosa o barbona.  
  • Voglia di mettere un punto, ricreare un nuovo mondo di passione e di uomini, di vita. Impossibile ovviamente, poichè manca la voglia e il desiderio che si stanno perdendo a contare i fallimenti lavorativi e l'inutilità  che sento dentro. 

Chiudo post di sintesi dei primi sei mesi del 2020 (sono stanca  domani devo svegliarmi presto),  con la ciliegina finale -la mia salute- e altre fruttine candite . 
  • Controlli che dovrei fare e non posso fare ancora causa economie inesistenti, schiena bloccata e dolori ovunque e persistenti h24, antinfiammatori inutili, movimenti a tratti nemmeno avessi 80 anni compiuti, insonnia a palla.
  • Ho due gattine meravigliose che adoro osservare, ricamando sulla loro libertà che io non avro' mai.
  • Sono ingrassata che non ho il coraggio di scrivere il numero che vedo sulla bilancia.
  • Sono invecchiata, la mia pelle è molto provata, vedo più rughe, il tutto che allevio utilizzando filtri in qualche selfie che ancora ho il coraggio di farmi, ma perchè non mi sparo mi dico.
Unica nota positiva che sono ancora viva mentre vivo sempre la vita degli altri. Ho ancora sei anni pero', ho sognato che vivro' ancora sei anni, sogno almeno un viaggio in uno dei tre posti che desidero.

Con amore* M.
bn ntt a ttt



*Perchè nonostante la mia vita sia davvero grigia, mi sono imposta l'amore ovunque i miei occhi si girino e dovunque il mio cuore si trovi.
Badate bene io so molto bene che c'è di peggio, la morte, la violenza, il dolore e la tortura, io per questo mi sento due volte merda e fallita, per non riuscire a fare niente anche nel piccolo per alleviare una sola di queste sopra elencate pene ad un mio simile, pertanto vedere con amore e il minimo che io possa, devo e mi obbligo a fare dal mio primissimo dolore osteoarticolare di quando metto piede a terra ogni mattina.

6 commenti:

  1. Vivi in un posto pesante, potresti farci un libro, a iniziare dallo zio defunto. Veramente hai delle tipologie umane da raccontare che viene fuori un'enciclopedia di mostri!

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  2. Pubblicare questa vita vera su un blog, così, è un gesto d'amore, di enorme fede o di assoluta follia?
    Un'umanità brutta, cinica, interessata...Ti hanno ferita e lo sai. Vedi... quando una cosa è vera chi legge resta interdetto perché sente di non potere usare le solite frasi di convenienza, sente che meriteresti ben altro. Se hai amore regalarlo,scrivilo ma usalo anche per te stessa. Rispettati ed esigi rispetto per la tua persona innanzitutto, al di là di tutto, dei soldi, del lavoro e di ogni altra situazione. Delineati, metti dei confini precisi, diventa un'interlocutrice precisa e attenta. Metti gli altri in situazioni "difficili" e scrivi ancora se ti libera. Ciao

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  3. Mi permetto di sottolineare una cosa importante: hai la avuto la forza di volontà per continuare a lavorare. Anche se non è il lavoro che desideri, è comunque una fonte, per quanto piccola o saltuaria, di reddito ovvero di parziale autonomia e dignità.
    Direi che un buona notizia.
    Anche psicologicamente, è più facile cambiare lavoro che cercarne uno. Tieni duro, anche fosse solo per questo, Emmessa!

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  4. L'essere attaccati alle cose abbruttisce le persone. Anche sul punto di morte.

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