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domenica 3 febbraio 2019

13...[ io cammino da sola ]

Ieri sera sono rientrata abbastanza tardi rispetto al solito. Ho rischiato che uno dei treni extra urbani della Capitale finisse la corsa e io esperissi per la prima volta il vagabondaggio in stazione.
Dovendo aspettare 25 minuti l'arrivo del mezzo, avevo fame e sono stata costretta a rifocillarmi in uno dei tanti negozi banglandesh che mi stanno sul caxxo perchè  ancora non mi è chiaro come facciano ad aprirli, quando, ad un comunissimo italiano chiedono autorizzazioni a iosa. Addirittura ricordo lo scorso anno di aver letto un articolo che per un buco di gelateria al centro della Capitale chiedevano assurdamente 12 o 14 autorizzazioni (mi dispiace non ricordare il giornale per fare ricerca articolo), insomma  che si vada a capire cosa si nasconde sotto a questo pullulare di negozietti, che spesso non ti stampano nemmeno lo scontrino.

Detto ciò, passiamo al mio stress, tra le mille corse per non perdere l'ultima corsa.
Mi sono molto innervosita.
Sono stata male.
Purtroppo il mio non è un lavoro come tanti: nel giorno libero devo fare i salti mortali per uscire al mattino e rientrare la sera poichè, restare un giorno fuori è impossibile, il rischio è  di perdere il lavoro. Sto pertanto cercando altro, ma non è per nulla semplice. Ho confidato, a tal proposito,  l'altro giorno, ad un cara amica proprio la mia ormai profonda confusione nel discernere  su ciò che puo' essere adatto a me e come arrivarci. Procedo quindi a rilento.
Io sono una che cammina da sola.


21 commenti:

  1. Le autorizzazioni le devono avere tutti. Personalmente mi tedia la retorica del povero imprenditore tartassato dallo Stato.

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    1. Nessuno sta parlando di imprenditori.
      Io parlo per me.ovvero se sono io a voler aprire una polpetteria non mi riuscirebbe con la stessa facilità di questi tipi. Gente che viene in italia che trova subito soldi da anticipare a me pare strano davvero.

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    2. Per aprire la polpetteria incontreresti le stesse difficoltà di chiunque altro. Le regole ci sono, non ci sono i controlli.
      In merito ai soldi, concordo sul fatto che ci sono attività commerciali, italiane e straniere, innanzi alle quali abbiamo il dovere di chiederci se sono "lavanderie".

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    3. Sara il mio fastidio è come fanno la maggior parte a reperire soldi da anticipare per una attività.
      In quanto ai controlli è risaputo, ma sulle autorizzazioni a volte c'è decisamente un lascia passare per alcuni "buchi" di negozi

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    4. Poi Sara pagare un affitto in pieno centro mi fa pensare decisamente a male. A cosa ci si nasconda dietro. Il mio ex titolare che di soldi ne aveva abbastanza un negozio al centro nemmeno lo ha potuto sognare.

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    5. Lorenzo non hai capito un belino!

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  2. Hai inziato a lavorare!?
    Beh, questa sarebbe una eccellente novità.
    Se così fosse, felicitazioni vivissime e... forza e costanza, tieni duro, supera le avversità che ti metteranno alla prova.

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  3. che poi gli scontrini fiscali sono un optional anche per gli italiani..... siamo uno dei paesi da sempre con la più alta evasione fiscale. gli unici che pagano le tasse in Italia sono i dipendenti. non perchè virtuosi per definizione ma perchè hanno trattenute alla fonte.

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  4. Molto chiaro e condivido.
    Aggiungo per non generalizzare ( ultimamente per quest'ultima cosa vengo spesso rimproverata) che ci sono dei bengalesi che hanno lavorato anni e dopo sono riusciti a ricrearsi, ma tanti no. In quei tanti secondo me c'è il gioco del presta nome. Perché altrimenti faccio sempre più difficoltà a capire come essi possano pagare un affitto on pueno centro.

    P.s.
    Non ricordo dove hai citato la documentazione falsa.
    Secondo me si Napoli è un pregiudizio. Milano a me non pare faccia sconti, soltanto il crimine è un po più d'elite.

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  5. vabbè, se devi giustificare l'idraulico fai pure. se uno ruba, ruba. che siano 100 euro o 100.000 euro

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  6. la verità è che i bengalesi si fanno il culo. anche su questo gli italiani battono la fiacca, diciamolo.

    https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_ottobre_13/negozi-etnici-rabbia-titolari-d27c513e-ce4a-11e8-b10d-ee18a19b48a0.shtml

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    1. Un tempo neanche tanto lontano i nostri zii quando aprivano bottega lo facevano "con mezzi propri" che è quello che fanno i bengalesi o i cinesi a cui nessuna banca italiana presta un euro

      Le sofferenze del nostro sistema bancario sono figlie di finanziamenti azzardati a De Benedetti così come i mutui al 120% concessi a Cinisello o Zingonia

      Se un sistema è marcio, lo è per tutti

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    2. Francesco...ma fai serio....I mezzi propri saranno di pochissimo, forse rari. In verità è che dietro c'è sicuramente altro.
      Ripeto il mio ex datore un negozio al centro nemmeno se lo sogna.

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    3. Lorenzo ed M. Se volete potete convincermi su tutto ma non con gli argomenti dei vostri due ultimi interventi perché affrontate ciò che mi fa campare da 25 anni a questa parte

      Cosa pensate che siano gli npls in un mercato dove il valore degli immobili in oltre metà Italia si è dimezzato ? Aprire un negozio in centro costa niente a Roma. Sotto casa mia in asta porti via un negozio con 21.000 euro. Sarà il prossimo H24 dei bengesi

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    4. Fra aprire un negozio al centro di Roma costa. O costa il locale o vosta l'affitto...È ne ho prove sul mio titolare..ma non lo ripeto più.
      Ma tu hai capito 21.000 euro quanti sono? Se un bengalese li aveva non stava qui.

      Tu sai poi quando guadagno io? Non riesco a mettere un cazzo da parte unico sfizio la ceretta dell estetista. Quindi? Non mi tirna per niente il sistena dei bengalesi.

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    5. Un negozio che acquisti a 21000 euro lo affitti a 150 euro al mese.


      Lo prende il bengalese che lo ristruttura e arreda con 5000 euro. Si fa il culo e prende uno stipendio. Bisogna avere voglia di farsi il culo.

      Ragazzi, parlatemi di piano kalergi e magari vi ascolto

      Di mondo reale visto che sto sulla strada 12 ore al giorno ne so più di voi però....

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    6. Io dopo questo commento mi arrendo.....

      Il bengalese se avesse 21.000 euro starebbe al suo paese santiddio....ci vivrebbe per non so quanti anni invece di farsi il culo qui.

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    7. Ma ancora non capisci ????

      A parte il fatto che il bengalese o il cinese potrebbero averli 21000 euro visto che hanno una capacità di risparmio altissima ... Ma lui non deve acquistarlo il negozio, lo acquisto, io la signora Pina o il signor Gino e poi lo affitto a 2000 euro all'anno, che è una rendita del 9% lordo. E posso garantirti che è molto più facile che sia un migrante a pagare l'affitto di un negozio che un italiano....

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  7. https://www.immobiliare.it/71514860-immobili_commerciali-negozio_locale-in-affitto-Cinisello_Balsamo.html

    Nella tua Cinisello a vendere birre H24 (ogni bottiglia 1.5 euro di margine) i 600 euro al mese non li recuperi ?

    L'esempio che porti, per quanto città studi sia meglio, è di un negozio che resterà vuoto. Ne vale per quello che si vede, 2000 euro in meno. E probabilmente puoi fare poche attività se non ha profondità..

    Ma poi Lorenzo, se non ci fossero guadagni per la ristorazione etnica, come spieghi il loro proliferare ? E guarda che anche i cinesi saltano adesso, se sbagliano la location, se sono incapaci o se come evidenzi tu pagano troppo di affitto... Ma il trend è complessivamente univoco: la mortalità tra i commercianti italiani è più alta che tra gli stranieri.

    Alla base inadeguatezza e meno voglia di sbattersi

    (anche se i cinesi che saltano solo quelli di seconda generazione ovvero nati in Italia. Sono diventati come i nostri ragazzi)

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  8. Poi Lorenzo se non ti va di confrontarti non credo tu sia obbligato no? Anziché perder tempo su internet vai a farti una passeggiata, installa qualche software a domicilio (fai fattura mi raccomando), aggiorna il tuo cv. Cazzo perdi tempo per i blog ?

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